Ottimo argomento da ricollegare a Storia e al periodo della Prima guerra Mondiale.
Buono studio!
Manifesto futurismo
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Un piccolo commento dalle pagine di Wikipedia:
Il Manifesto del Futurismo apparve in anteprima
sul Giornale dell’Emilia di Bologna, in data 5 febbraio 1909.
Con il titolo Manifesto iniziale del Futurismo fu
pubblicato in francese sulla prima pagina del quotidiano Le Figaro di Parigi il 20 febbraio 1909.
Era stato prima pubblicato in Italia all'inizio di febbraio
1909 da diversi quotidiani:
da Il Pungolo, di Napoli il 6 febbraio,
da Il Piccolo di Trieste il 10 febbraio,
da Il Giorno di Roma il 16 febbraio,
e dalla rivista settimanale di Napoli Tavola rotonda il
14 febbraio.
Quando il testo fu pubblicato sul quotidiano parigino Le
Figaro, il Manifesto raggiunse però una fama internazionale. Nacque come
reazione alla cultura borghese dell'Ottocento, compreso il decadentismo
dannunziano. "Parole in libertà" dovevano sostituire la retorica
tradizionale.
In generale, le relazioni tra Futurismo e Fascismo non
sono per nulla chiare, ma la violenza verbale e metaforica di questo manifesto
può aiutare a spiegare perché il Fascismo avrà
modo di usare con successo il suo stile ed il suo aspetto tipicamente
nazionalista. Fu infatti un movimento che sulla scia della metafora della
"guerra sola igiene del mondo", consumò sul fronte i suoi migliori
talenti (Umberto Boccioni e Antonio Sant'Elia).
Ciò che fu il limite della letteratura italiana alla fine dell'Ottocento,
la sua mancanza di contenuti forti, il suo quieto e passivo laissez faire,
venne immediatamente combattuto dai Futuristi (vedi art. 1, 2, 3) e la loro
reazione comprese l'uso dell'eccesso, che provò l'esistenza di una
sopravvissuta e dinamica classe intellettuale italiana.
Nel periodo in cui l'industria cresceva d'importanza in
tutta Europa,
i Futuristi sentivano il bisogno di confermare che l'Italia è presente, ha un'industria,
ha il potere di prendere parte a questa nuova esperienza, saprà trovare
l'essenza superiore del progresso, attraverso i suoi simboli: l'automobile e la
sua velocità (vedi art. 4).
Inoltre, i Futuristi confermarono che la letteratura non
sarebbe stata sorpassata dal progresso. Avrebbe assorbito il progresso nella
sua evoluzione e avrebbe dimostrato che il progresso era quello che era perché
l'Uomo lo avrebbe usato per lasciar esplodere sinceramente la sua natura, che è
fatta di istinto. L'Uomo reagisce contro la forza potenzialmente soverchiante
del progresso, e grida forte la sua centralità. L'Uomo userà la velocità, non
il contrario (vedi art. 5 e 6). Un altro punto in comune col fascismo è
l'interpretazione della guerra come "igiene" del mondo tramite cui
esso viene purificato da ogni male. La poesia, la voce
dello spirito, aiuterà l'Uomo nel permettere alla sua anima di essere parte di
tutto questo (vedi art. 6 e 7), indicando un nuovo concetto di bellezza che si
rifarà all'istinto umano per la lotta.
Il senso della storia non può
essere lasciato da parte: questo è un momento speciale, molte cose stanno per cambiare
in nuove forme e nuovi contenuti, ma l'Uomo sarà in grado di passare attraverso
questi cambiamenti, (vedi art. 8) portando con sé ciò che gli deriva
dall'inizio della civilizzazione.
Uno degli articoli più particolari è l'articolo 9, nel quale
la guerra viene definita come una specie di bisogno per lo spirito umano, una
purificazione che permette e favorisce l'idealismo. Alcuni hanno detto che
questa definizione data dai Futuristi avrà in seguito influenzato i movimenti
di massa che pochi anni dopo daranno consistenza altotalitarismo,
principalmente in Italia, Germania e, in forma differente, in Russia.
La pesante provocazione inclusa nell'articolo 10 è una
logica conseguenza di tutto quanto detto sopra.
Si deve notare che questo manifesto apparve molto prima che
avvenisse uno qualsiasi dei fatti dirompenti del XX secolo che
immediatamente vengono richiamati alla memoria come potenziale significato
concreto di questo testo. E molti di essi non potevano neanche essere
immaginati. La Rivoluzione Russa è la prima di queste
rivoluzioni "descritte" dall'articolo 11, ma che avvenne diversi anni
dopo.
Bellissimo tema il futurismo, ricco ancora oggi di scoperte. Autori come Sabastiano Cata, Pippo Rizzo (splendidi i suoi giocatolli futuristi) Italo Ferro, un aeropittore ancora tutto da svelare. E poi, anche testi letterari, come Govoni, un maestro da riportare in auge.
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